Faceva freschino la sera, sulla Punta.
Ma non era il freddo a darmi fastidio, quanto lo sguardo di ghiaccio di lui su di me.
Eravamo seduti sugli scogli, esposti al venticello rinfrescante estivo, alle piccole onde che s’increspavano, inumidendo i nostri capelli più di quanto già non facesse l’umidità; nell’aria, quel sapore salmastro che ancora oggi mi ricorda quel bel periodo della mia vita.
Lui mi fissava.
Io, voltata verso il mare con cipiglio fermo, ancora mi ostinavo a non guardarlo finchè non fu lui a romper il rumore del mare. .
<Freddino stasera, no. .?>
Quell’esitazione appena percettibile, mi fece voltare incosciamente, i miei occhi assoggettati ai suoi.
<Uhm. . Sì.> me ne uscii con un fil di voce, quasi non mi riconoscevo.
Il motivo di cotanta tenzione nei suoi confronti era da ricondursi alla voglia di parlare con ME, in QUEL posto ed a QUELLA dannata ora. Di solito questa era l’ora delle coppiette. . Ma. . Strano, lo notai solo allora, non c’è nessuno in vista. .
Solo i bambini che giocan sugli scalini che conducono al mare, poco più in là.
 
[E pensare che io caddi in mare da qurgli stessi scalini, di testa (dolore). . – Primo pensiero che mi venne in mente. Ditemi un po’ Voi se è normale pensare ad un episodio del genere, nel contesto di quella sera!]
 
Il silenzio era assordante.
<Senti. .>
Ricordo che pensai: -Bene, inizia lui. . Anche perchè io non ho proprio niente da dire.-
Ero scocciata. Non volevo starlo a sentire. Non volevo sapere cosa diamine avesse in testa.
Ero pur sempre una bambina di 13 anni!
Ma lo interruppi, alzandomi di scatto, decisa.
<Ascolta. Io non so cosa vuoi dirmi ma sinceramente non m’interessa.>
 
[Crudele.
Magnificamente crudele, tipico atteggiamento da bambini, no?
A pensarci, mi faccio schifo da sola, ahahahahah! XD
E mi sto pure dando della bambina! XD]
 
Lui mi guardò, sorpreso.
Non avevo mai tenuto questo atteggiamento, non con lui; solo con suo cugino, l’IDIOTA, ero solita tenere un simile comportamento.
Di solito lo canzonavo, potevo arrivare a dargli qualche pacca un po’ più forte (questo si chiama malmenare, mi sa. .) o magari tirargli qualcosa per farlo star zitto (Dittatura?), ma era sempre tutto molto amichevole; stavolta no. Lo fissavo con astio.
Ma io non volevo davvero sentire.
Era già capitata, una situazione simile e non avevo la minima intenzione di perdere un amico solo per una stupida dichiarazione.
Non me ne importava nulla, nemmeno lo volevo un fidanzato!
 
[Ricordo ancora che pensai all’incredibile egoismo dei ragazzi e delle ragazze che ti si dichiarano, pretendendo una risposta.
A quei tempi, ero davvero inflessibile e avevo una sorta di odio per l’amore, se mi passate il termine.
Potevo innamorarmi dei personaggi di un manga (anime/videogioco che siano) ma era un’infatuazione passeggerà: niente baci, niente abbracci, niente di reale.
Questo mi bastava.
Questa era la MIA realtà e la difendevo con meravigliosa ottusità. . Non son cambiata affatto, in questo.]
 
Nonostante l’asprezza del tono, nonostante le sprezzanti parole, lui continuò, caparbio.
<Che ti interessi o no, dovrai stare a sentirmi, con le buone o con le cattive. Non mi far incavolare (Ma qui usò tuttaltra parola), stai zitta ed ascolta, idiota!>
Stavolta, lo ammetto, fui io ad esser sorpresa.
Dove era finito il ragazzo dolce e simpatico?
Come poteva parlarmi così?
Ma era pur vero che quell’irritazione l’avevo provocata io e quindi come potevo adesso sollevare questioni sul suo comportamento?
Mi misi di nuovo seduta, di poco distante da lui, quasi spaventata; davvero, non mi riconoscevo più.
Lo guardai, forse con un po’ d’astio; dal canto suo, lui mi sorrise di rimando, divertito.
<Certo che sei un tipino niente male, eh? Adesso ho capito cosa ha visto in te, quel cretino!>
Silenziosa, gli lancia un’occhiata interrogativa.
Cosa voleva dire?
Chi aveva visto cosa?
Indecisione, insicurezza.
Chieder o non chiedere?
Mi infastidiva tremendamente ammettere di esser talmente idiota da non capire cosa lui dicesse.
Orgoglio, forse?
Non so, non ne ho mai avuto troppo, il giusto; nè più, nè meno.
Perchè continuava a fissarmi divertito?
Mi stava forse prendendo in giro?
-Dannazione, dì qualcosa!-
Irritazione.
Volevo seriamente prenderlo a mazzate.
 
[Ero abbastanza confusa e non ricordo se pensai mai a qualcosa di veramente intelleggibile, in quel frangente. Kana. .
So solamente che non riuscivo a capire cosa volesse dire, ne tantomeno perchè mi avesse portata lì.
Che stupida. . Anche una bambina avrebbe dovuto capirlo, ormai. .
Forse ero davvero più infantile di un bimbo di cinque anni.
Che tristezza. U_U”]
 
Vinse la parte più matura (sì, aspettala. .).
Accantonando irritazione, indecisione e pseudo-orgoglio mi decisi a parlare.
<Cosa. . Cosa vorresti dire? Di chi stai parlando?>
Lui continuava a ridere, quasi si trovasse dinanzi ad un Pagliaccio.
 
(Oddea. . Con nasino e guance bruciacchiati dal sole potevo anche sembrarlo. . Uh! Davvero orripilante! O_O”)
 
<Davvero non hai capito?> Sospiro. Davvero teatrale. . Era ben più bravo della sottoscritta a recitare, adesso lo so <Per curiosità (risata trattenuta) vorrei tanto sapere. . Per cosa pensi che ti abbia fatta venire fin qui in Punta, dopo cena?>
Wow!
Diretto.
A quel punto, anche l’ustione di terzo grado dell’anno prima (sole maledetto!) poteva sembrare una scemata dinanzi al rossore di quel momento.
Mi sentii avvampare come mai prima di allora e pensai quasi che mi fosse venuta la febbre.
 
[Come avrete notato. . La mia maturità amorosa rasentava la demenza senile. .  U_U”]
 
Ma ovviamente, non era la febbre.
Imbarazzo allo stato puro, la mia timidezza è un dato di fatto anche adesso, sebbene tenti di mascherarla in ogni modo, con eccellenti risultati.
(Magari la mia verve recitativa è migliorata, chissà.. Stavolta potrei fare il nanetto, altro che fiore o albero! *_* LEVEL UP! *___*)
Cosa avrei potuto rispondere ad un cretino che m’invita in Punta in pieno LOVE-TIME, mi fissa incessantemente per minuti che paion ore e poi vien fuori con una domanda simile?
Fosse stato per me, una bella sedia a mezza vita non gliela toglieva nessuno; pregustavo già il momento in cui avrebbe implorato il mio perdono.
Ma pur nell’irrealtà della mia realtà, mi rendevo conto che una cosa del genere non era fattibile: nessuna sedia in giro. U_U
 
[Peccato.]
 
<No, non ho capito un cavolo, in effetti! Tutta colpa tua che parli per Arcani, dannazione!> rossa in volto e alterata, tenevo lo sguardo lontano da lui; non volevo certo che mi vedesse. <Idiota!> terminai.
<Ahahah! Vedo che adesso mostri il tuo caratteraccio anche a me, finalmente. . Sei decisamente più carina, quando ti arrabbi, sai? E se non ti dicessi niente? Se ti tenessi per me?> sorrisino sornione, proprio il genere che ho sempre odiato. Si divertiva un mondo, anche una scema come me poteva vederlo.
<Non. . Non capisco. . Vuoi farla finita con i giochetti e dirmi per cosa mi hai fatto venire qui, dannato?>
Volevo ucciderlo. *_*
Silenzio.
<Allora? Per cosa mi hai fatto venire fin qui? se volevi prendermi in giro potevi trovare un metodo più costruttivo. .>
Stavolta mi girai verso di lui che continuava a fissarmi, adesso serio.
L’istinto omicida che si propaga, mentre cerco di finire la frase sopra citata e poi. .
<Piaci a Lui.>
Non mi lasciò finire neppure la frase.
<Eh?>
<Te lo ripeto: piaci a Lui.>
Stavolta, toccava a me star zitta. Non capivo.
<Certo che sembri proprio una scema con quell’espressione.>  Risolino divertito ET soffocato <Pensavi che ti avessi invitata per farti una Dichiarazione, eh? Eheh, sono un Latin Lover, io! Non ti sarai mica innamorata di me?>
-Figuriamoci. . Vorrei vederti in un bagno di sangue.-
Ma non espressi il desiderio ad alta voce, limitando a chiedere:
<A chi. . A chi ti riferisci?>
Guardandomi, rise con un’espressione veramente sadica e divertita. Sembrava quasi mi considerasse alla stregua di un canarino intento a beccare lo specchio dinanzi a lui.
Li ho sempre odiati i canarini, tra l’altro. .
<A mio cugino.>
Mio silenzio e sua pausa, penso calcolatissima. . Davvero un ottimo commediante, confermo.
<Piaci a mio cugino, Principessa Violenta.>
 
 
. . . .
 
. . . .
 
. . . .
 
 
<Cosaaaaaaaaaaaaaa??>
 
Io? Piacere a quel CRETINO??
 
 
Forse la Primavera avrebbe tardato. . .  DECISAMENTE.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Solo per Voi. . SPECIAL GUEST!
 
°O°’  <– La mia faccia in quel momento!
 
 

 
 
 
Scusate ma stavolta non ho il tempo per rileggere la Bozza e modificare i punti Oscuri. .
E ce ne sono, dato che ho scritto tutto in pochissimo tempo, credetemi.
 
Alla Prossima con la PART – 3!
Abbiate pazienza, Fans di tutto il mondo! La Vostra Yoru Vi onorerà presto col terzo Capitolo!
 
 
 
 
 
SEE YOU!
 
 
 
YORU a.k.a. YUE

No-Vi-Tà!

29 luglio 2008

Eccoci al. . uhm. . -quarto?- appuntamento con: "I Magnifici Aggiornamenti Strutturali del Mio Piccolo e Stupido Reame!", serie che già conta migliaia di Fans in tutto il mondo.
 
XD
 
So, so. .
Stavolta tocca alla musichina!
(Tocca SEMPRE alla musichina, Baka!)
 
 
 
>On Air: Stepping Out, opening dell’Anime di "Hana Yori Dango"<
 
 
 
ENJOY IT!
 
Forse la prossima sarà la Opening di "Higurashi no Naku koro ni", kana. .
 
 
 
SEE YOU!
 
 
 
 
YORU a.k.a. YUE.

 

Dato che ultimamente mi sto dando alla pazza gioia guardando "Hana Yori Dango Returns", ecco un dei DMV (Ebbene sì, ho appena inventato il termine: DramaMusicVideo! XD O forse esiste già? o_O”) più KAWAII e FUNNY che ho trovato! Makino e Doumyoji (a tratti mi ricordano i primi tempi in cui io e Tsukki, nuovo soprannome di Chico, eravamo fidanzati. .) son davvero troppo assurdi e ammetto che mi sto abituando a vedere QUELLO (MatsuJun) nei panni di Tsukasa. . Che sia il famoso istinto di sopravvivenza? Scusa Matsumoto Jun. . Ti assicuro che sto provando a rivalutarti. U_U
(Bhè. . In alcune scene è cool, lo ammetto. U_U) <– AUTOCONVINZIONE? XD

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
MATSUMOTO JUN!
BAKA SARU!
Riuscirò a guardarti senza disperare perchè sembri una scimmia! *_*
 
Non ti preoccupare. . Anche se hai rovinato Tsukasa ti manterrò in vita.
Forse.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 ANTICIPAZIONI!
 [+]In lavorazione la seconda parte della Saga: – Storia di una vecchia Tsundere e di un incontro "vagamente" Shojo -[+]
 Non perdetelo! XD
 
 

Il tempo in cui. .

26 luglio 2008

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Indubbiamente, vi amo!
 
Il tempo in cui. . parlavamo di Final Fantasy anzichè dipingere.
Il tempo in cui. . La maggior preoccupazione era la sessualità (dubbia) di Sanzo & Co.
Il tempo in cui. . Scrivevamo Fic Yaoi-Comiche ma comunque hard!!
Il tempo in cui. . Un quattro in matematica era una festa, visto il solito 2.
Il tempo in cui. . Il corso di Fumetto serviva per finire i progetti di Architettura e Progettazione Pittorica.
Il tempo in cui. . Progettavamo di fare il Cosplay senza mai portar a fine nulla.
Il tempo in cui. . Disegnavamo noi stessi nei nostri Fumetti.
Il tempo in cui. . Hachi OSAVA ringraziarmi ed abbracciarmi per un nonnulla! XD
Il tempo in cui. . Mi toccava sorbirmi le seghe mentali del Masca. . Tsk!! XD
Il tempo in cui. . Poppo preferiva Cloud a Zack. . BAKA!! XD
 
Il tempo in cui. .  XD
 
 
 
"[. . .]
 
Non ho molta memoria, quindi ho preso l’abitudine di trascrivere su bigliettini tutto quello che devo fare.
La memoria corta è solo uno dei tanti limiti che ho: evidentemente, quando mi hanno progettato hanno fatto un errore.
Solo uno.
Probabilmente non si poteva cancellarlo con il bianchetto e riscriverci sopra a penna. Sto usando una metafora, naturalmente, ma credo che sia avvenuto davvero qualcosa del genere.
Comunque, forse i nuovi caratteri si son sbiaditi, forse quelli vecchi erano riaffiorati. . sta di fatto che nella mia testa accade una cosa molto bizzarra, per cui importanti sostanze chimiche vengono prodotte a casaccio.
Per questo sono uno che si agita più del necessario, che prova ansia quando non dovrebbe, che non riesce a dimenticare quello che vuole scordare, nè a ricordare ciò che vuole tenere a mente.
E’ una grande scocciatura. Posso svolgere solo certe attività, e in più mi stanco subito. Sul lavoro commetto degli errori, e vengo sottovalutato dagli altri.
In pratica vengo trattato come un incapace. Non vado certo a spiegare a tutti che è colpa delle sostanze chimiche del mio cervello. Sarebbe seccante, non capirebbero e poi, a conti fatti, se si guardano i risultati, quello che dicono è vero.
 
[. . .] "
 
 
 
 
Takumi.
[Ima, Ai ni Yukimasu – Takuji Ichikawa]
 
 
 
 
(Questo brano, tratto dal Libro sopra citato, mi ha colpita molto più di quel io stessa ammetta.
Ma ancor di più mi ha lasciato attonita la descrizione dopo, che non scrivo per abituale mancanza di voglia alcuna.
Volevo solo render partecipe l’altrui attenzione su questo scritto così paranoico e maniacale.
Mi piace. Davvero.
Mi ricorda certi miei vecchi pensieri.
(Sto forse ammettendo incosciamente d’esser una maniacale paranoica? o_O”)
Io, che son solita tenere illibato il candore della carta di un libro, per la prima volta ho sperimentato la malsana idea di sottolineare questa ed altre parti.
Carta ancora intatta, alla fine son riuscita a dominare l’istinto! XD)
 
 
 
SEE YOU.
 
 
 
 
YORU a.k.a. YUE.

Okaeri!

12 luglio 2008

 
 
Uhuhuh. .
 
Ebbene sì, ieri ho incontrato Claudia (et Dario) dopo mesi e mesi e mesi!! XD
Ovviamente non è stato come un tempo e l’incontro è stato abbastanza freddino anche da parte mia, colpa di un po’ d’emozione sopraggiunta poco dopo aver salutato.
ODDEA!! °_°”
Il Gentili si è tagliato i capelli! XD
 
Son stata davvero lieta di averli rivisti dopo tanto tempo anche se li ho trovati così tanto cambiati.
Ma che ci si può fare?
L’unica rimasta identica sia fisicamente che caratterialmente sono io, dannazione!! XD
 
 
 
 
Yoru a.k.a. Yue
 
 
 
 
 
 
 
Non mi sono mai interessati i ragazzi.
(Nemmeno le ragazze, se è per questo.)
Fino all’età di dodici-tredici anni vivevo ancora sperando di diventare Sailor Moon (sì, avete capito bene. U_U Non me ne vanto, ma questa è la realtà.) e mi innamoravo follemente dei personaggi di manga e Anime (Eto. . Un po’ lo faccio anche ora. . E mi vanto non poco d’esser riuscita a conservare la mia infantilità.).
 
La prima volta che lo vidi pensai: -Questo è un cretino!-
Era un giorno d’Estate ed ai Bagni che frequentavo ormai da 12 anni era tempo di Gabbionate, quegli insulsi torneini in cui i maschi della razza umana si dilettano nel mostrare la loro discutibile prestanza fisica alle povere fanciulline svenevoli; io, che non avevo la minima intenzione di partecipare a quella giostra grottesca, ero stata "sorteggiata" (leggasi OBBLIGATA) come addetta alle bevande.
Erano organizzati, questo lo devo ammettere. . U_U
Me ne stavo ferma al banchino improvvisato, bottiglie e bicchierini compresi, le gambette esili (ero magra, checchè ne dica qualcuno! XD) e appena scurite dal sole (c’è stato un tempo in cui il Sole baciava anche me) avvolte nell’asciugamano da mare, all’ombra della tettoia delle cabine.
In quel momento si stava giocando la partitina ragazzi 16-17enni VS. ragazze della solita età.
-Che idiozia!- pensavo tra me e me, e vista la disparità di forze in campo chiunque sarebbe stato in dubbio sul piangere od il ridere; io non feci nulla, come il mio solito.
Solo dopo un po’ che la "partita" era iniziata feci caso ad una cosa: i maschietti non avevano schierato nessuno in Porta?
Mi avvicinai incuriosita; dalla mia postazione ombrosa non si vedeva ma in effetti qualcuno in porta c’era: sdraiato a prendere il sole, barbuto, capelli scuri e ribelli ed un fisico non proprio esile (non nel senso "obeso", intendiamoci. . Ma uno che fa pesi si riconosce, no?), se ne stava sdraiato a prendere il sole, con tanto di occhiali scuri e bandana in testa.
<Ah, sei l’addetta alla roba da bere? Portami qualcosa.> con la sua aria da principino delle folle, buttando poi lì un quasi veemente. . <Grazie.>
Ed eccoci al primo pensiero.
-Questo è un cretino!-
Stetti ferma a fissarlo per un paio d’istanti, indecisa se fargli il favore oppure no.
Ma a quei tempi ero parecchio ligia al dovere e nonostante il tono odioso (ma lui ancoa insiste che era amichevole. .) di quello, mi avvia a prendergli dell’acqua.
Ovviamente, dato che le ragazze si erano avvicinate alla porta avversaria dopo 10 gol subiti, lui prese l’acqua senza neppure un segno di ringraziamento.
Io me ne tornai imbronciata al mio posto all’ombra, lui continuò la partita finchè la sua squadra non vinse con un punteggio schiacciante e mi dispiace, ma quale fosse non lo ricordo proprio.
 
Questo fu il nostro primo incontro.
Ancora oggi non riesco davvero a capire come sia venuta fuori tutta la storia seguente.
Possibile che un incontro così fugace e stupido, possa dar vita a qualcosa di così longevo e bello?
Inutil porsi la questione, comunque.
 
[Lui OVVIAMENTE si ricorda le cose in maniera differente, sopratutto per quanto riguarda questa parte e la seguente; ma questo è quello che scrissi all’epoca sul quaderno che fungeva un po’ da Diario (bhè. . Scrivevo più che altro i resoconti delle puntate degli Anime, a dir la verità. .), un po’ da Album da Disegno (ma ero mediocre anche a quei tempi! XD) quindi son sicura della mia versione.]
 
Per un po’ non lo vidi più ed è strano, credetemi. Il posto era piccolo ed era quasi impossibile non incontrarlo di nuovo; non che io ci tenessi particolarmente, comunque.
 
Fu in quel periodo che incontrai un altro ragazzo, una new entry, se di questo si può parlare.
Biondo, minuto, occhietti azzurri e sguardo vispo, era un "abitudinale" già da qualche anno ma gravitava intorno al "Gruppo dei Grandi", i ragazzi già maggiorenni e per questo non l’avevo mai notato.
A presentarci fu un nostro amico in comune, uno dei miei più cari.
 
Fortunatamente, questo tizio era simpatico e anche se il mio lato "Tsun" mi dava un’aria forse distaccata, il mio lato "Dere" si divertiva abbastanza, parlottando con lui.
Facemmo amicizia.
Un paio di volte fece dei commenti poco costruttivi su di una vecchia amica che soleva passeggiare con me (e che sopportava il mio essere Tsundere! XD) ed io mi inalberai tanto che arrivai a tirargli contro una ciabatta (una volta) e "quasi" un secchiello (la seconda, ma riuscii a trattenermi. U_U); ma per il resto andavamo daccordo, sopratutto considerato il fatto che ci conoscevamo da un paio di settimane.
Fu così che lo invitai nel "Gruppo" che frequentavo nelle serate afose, tutti miei vicini di casa che venivan qualche volta anche ai Bagni (un esempio era colui che ci aveva presentati! XD) e che conoscevo da parecchio tempo, nonostante gli anni di differenza che si sa, a quell’età trovi irritantemente evidenti.
Lui accettò, avvisandoci che avrebbe portato anche suo cugino, che ultimamente non usciva quasi mai, tranne per dei giri con la nuova moto.
<Porta chi vuoi, a me non interessa. .> furono queste le mie parole.
 
Ahahah. .
Se ci penso adesso, mi chiedo sinceramente come abbiano fatto a sopportarmi coloro che mi eran vicini all’epoca. XD
 
Comunque. .
 
Ci demmo appuntamento per quella sera in un luogo che anche i due nuoi giunti potessero riconoscere e mi recai li in moto (. .un cinquantino dell’Aprilia! E pensare che adesso hanno tutti o quasi il 1100. . XD), accompagnata dal solito amico.
Ero abbastanza allegrotta; non si può dire che pensassi al ragazzo biondo come un papabile fidanzato ve l’ho detto, al fidanzamento non ci pensavo proprio, ma mi era simpatico e questo bastava.
 
Quando arrivai al posto fissato, LUI era lì.
 
Magliettina aderente, Jeans col cavallo basso, Cagiva 125, barba spuntata e capello ribelle.
Il "Cretino" era lì.
Sì, il tizio con la bandana e l’aria di superiorità che avevo incontrato al mini-torneo di gabbionate tra i Bagni mi guardava dalla sua "Motina" (Moto è davvero troppo, ne?) appena comprata mentre scendevo dall’Aprilia del mio amico.
-Cosa ci fa QUELLO qui?- pensavo e quando lo chiesi al "mio" invitato (nonostante possa sembrare diversamente vi ripeto che provavo solo simpatia, nei suoi confronti.) mi rispose che quello era il suo "famoso" cugino moto-dipendente.
La serata non fu delle più divertenti, sopratutto contando il fatto che fu il "Cretino" in questione ad accompagnarmi a casa per le 22.30, visto che l’amico che mi aveva portata aveva avuto dei problemi con la moto.
Una volta sotto casa, scesi dalla moto di QUELLO e con tutta la grazia di cui ero capace nel momento, lo ringraziai per il favore, borbottando qualcosa su un mio desiderio di non uscire più con lui. . Borbottio che comprese alla perfezione, tra l’altro, tanto che mi chiese spiegazioni.
A quel punto, più he irritata ero imbarazzata; in fin dei conti era stato tanto gentile da riportarmi a casa. .
Gli inventai di sana pianta una storiella su un ritardo non permesso (in realtà avevo il coprifuoco alle 23. .) aggiungendo che i miei genitori non volevano più che uscissi, visto che l’inizio della scuola si avvicinava (eravamo neppure ad Agosto. . Che scusa patetica! XD).
<Quindi questa sarà la mia ultima uscita.> terminai.
Ora, io non son mai stata brava a recitare; non a caso nelle recite facevo o il fiore o, al massimo del mio climax artistico l’albero che muoveva i rami al vento. .
Ma evidentemente imposi un tono melodrammatico non voluto (forse esasperata dalla sua presenza) e lui ci credette.
Stava per andarsene, ed io mi stavo avvicinando al Portone di casa, quando lo udii chiamarmi.
Tornai da lui, forse un po’ stizzita ma non sembrò farci caso, pensando magari alla storia sul ritardo.
<Cosa c’è? Non so se hai capito che sono un po’ in ritardo e. .> iniziai, ma lui subito prese a parlare.
<Il numero.> perentorio, tanto che le parole mi morirono in bocca.
Il. . .COSA??
<Dammi il tuo numero di cellulare, per scusarmi nel caso tu avessi problemi con i tuoi genitori.> serissimo.
-Il cellulare?? E chi diamine ce l’ha una cosa del genere? Ma allora sei proprio un idiota, io ho solo 13 anni!-
 
[Se avessi saputo usare il termine Giapponese BAKA, glielo avrei ripetuto mille volte.] 
 
Fu questo che pensai, mentre declinavo la richiesta con tutto il tatto che ero decisa a rivolgergli.
Mi irritava, lo ammetto, e questo mi portava ad essere odiosa nei suoi confronti.
 
All’epoca non me ne resi conto ma di fatto, questa scena fa davvero TROPPO Shojo manga di serie B. .
Oddea. U_U”’
 
Ma dato che era deciso a rimanere lì finchè non avessi accettato almeno il suo numero, presi il bigliettino appena scritto che mi porgeva e mi fiondai in casa.
Passai molto del tempo che mi rimaneva prima di andare a nanna pensando a quanto mi irritasse quel ragazzo ed anche questo, forse, ricorda un po’ uno Shojo Manga. .
 
Fui libera dalla sua presenza per BEN tre giorni ma al quarto me lo ritrovai davanti alla Biglietteria.
Con una certa nonchalance mi eclissai dietro ai cespugli che costeggiavano tutto il muro esterno dei bagni, accompagnata da mia cugina, che qualche volta mi portavo dietro.
Mi sorbii in silenzio le sue lamentele mentre spiavo la situazione dalle foglie.
<Ehi, e te qui cosa ci fai? Giochi a nascondino?>
Dalla voce gioiosa lo riconobbi subito, senza bisogno di voltarmi: era l’allegro cugino di QUELLO, il biondino col quale andavo tanto daccordo.
<Ah. . ehm, no, stavo solo. .> iniziai, balbettando imbarazzata.
<"Stavo solo" un cavolo, sembri una matta!> queste parole così delicate furono pronunciate da mia cugina.
Borbottando un grazie tante verso di lei, l’altro si mise a ridere, costringendomi ad uscire dal mio nascondiglio, facendomi incontrare LUI.
<Come è andata con i tuoi genitori, l’altra volta?> mi chiese Mister Simpatia, seduto sulla sua Moto.
<Scusate ma dobbiamo proprio entrare, ci stnno aspettando dentro!> Ignorando irritata le sue domande e le lamentele di mia cugina, entrammo al Mare, dirigendoci verso la cabina dei miei nonni.
 
Dato che era il terzo, dannato giorno, me ne restai seduta sulla punta (ovvero la colata di cemento e scogli più esterna, che dava direttamente sul mare "aperto"), riparata da un ombrellone, a guardare con non poca invidia mia cugina, che nuotava allegramente nei pressi del trampolino (era bellissimo, il trampolino in mezzo al mare aperto! *_*).
<Ma guarda un po’. . Lei Signorina non nuota, quest’oggi?> a pronunciare queste parole beffarde e giocose era stato il cugino di Mr. Simpatia.
Sorrisi, divertita. Almeno non avrei passato il pomeriggio in solitudine.
<Nossignore, come può vedere anche dai miei pantaloncini, quest’oggi non mi è proprio concesso.> dichiarai con aria falsamente altezzosa.
Andammo avanti con questa serie di "botta e risposta" ancora per un po’; cominciava già a far più fresco ed entro breve mia cugina sarebbe tornata dal suo bagnetto.
<Senti. .> cominciò lui, incerto.
Lo guardai presumibilmente con aria interrogativa e lui guardò verso il mare, imbarazzato, grattandosi la testa.
<Ecco volevo. . C’è una osa che devo dirti, una cosa abbastanza importante e. .>
Il mio sguardo era SICURAMENTE interrogativo. Cosa stava succedendo?
<. . e volevo chiederti se magari.. Ti andasse bene venire in punta, dopo cena.> e ancora guardava il mare, lui!
Lo guardai sbalordita.
 
Ora, dovete sapere che quando un ragazzo chiedeva ad una ragazza (o viceversa, certo. .) di incontrarsi dopo cena in Punta, questo poteva voler dire SOLO una cosa: proposta di un uscita e/o fidanzamento.
Capirete quindi il mio imbarazzo all’epoca!
 
Ma lui fu così gentile da andar via prima che io potessi dire qualsiasi cosa, sprofondando nell’imbarazzo, appena prima che mia cugina uscisse dall’acqua.
<Bhè? Che hai fatto, sembri cadaverica, sai?>
 
Se la mia vita fosse stata un manga, in quel momento avrei sicuramente gridato un -COOOOOOOSA???- talmente forte da far tremare la Terra.
 
Possibile che per me fosse giunta la Primavera in Agosto?
 
 
 
 
 
 
 
SEE YOU THE NEXT TIME!
 
 
Yoru.