Aishiteru yo, Hina-chan!! X°°D
Arigatou for the presento, I really like it so muuuch!! *_*
Love you.

Novità! Again! -PARTE 2-

23 dicembre 2008

Cosa lo scrivo a che fare?
tanto ve ne sarete già accorti. .

Ma comunque son riuscita a postare la Playlist (fatta a casaccio, tanto per vedere come veniva). . Ed ho usato Chibi Kuma-chan. *ç*

Bene, questo è tutto. U^U

See ya, Kuma-Cowboys! o/


Y.

Novita! Again! *_*

22 dicembre 2008

Ed eccoci all’aggiornamento sett. . uhm. . . . . mens. . etoooo. . . . . Casuale! L’aggiornamento causale dello stupido Reame di Yoru, oh fedeli Sudditi! *_*
 
Inserita un’immaginina di benvenuto poco sopra al titolino vero e proprio (che tra l’altro, fosse per me, verrebbe VOLENTIERI abolito, preferisco l’immaginina pucchi. U^U Ma vabbhè. . =_=”), immagine-collage di alcune PUCCHOSISSIME opere di QueenOfDorks, Deviantartatrice a cui ho giusto fatto un altarino in casa. .
(Tipo quello del Baka Fratello Never per Hao-Sama <inchino>, tanto per intenderci! XD)
 
Cambiati anche i co-lo-ri-ni del Layout, in tema con l’immagine intro; anche se odio profondamente il rosa per stavolta posso anche fare un’eccezione, credo. U^U
E poi è kawaii quindi finchè non mi avrà stufato troppo lo terrò in "Total Pinko", suppongo. .
Mi fa quasi più femminile. XDD
 
Change anche per la song, questa volta si tratta di "PRE-PARADE", opening dell’immenso anime che è "Toradora!" e cantata dalle tre Seiyuu principali ovvero Kugimiya Rie <mausoleo per la Kugi> doppiatrice di Taiga-chan <love!!>; Kitamura Eri, doppiatrice di Ami-chan (uno dei migliori personaggi della serie) e Horie Yui, doppiatrice di Minorin (l’unica MOE che apprezzo. . Anche se parlare di MOE è esagerato. XD).
ENJOY IT! X°D
 
Bene, aggiornamento finito, per adesso.
Cercando un modo per creare un degno "IPod" con playlist da inserire nel Reamucciolo vi saluto e quindi. . .
 
 
 
 
SEE YOU, TENORI COWBOY! XD
 
 
 
Y.
 
 
 
 
 
 
P.S. for QUEENOFDORKS:
Hello. ^_^
If there will be any problems for my use of your kawaii paint, please send me an e-mail or a privite message. ^^
(My deviant ID is TeNoriTaiga)
I’ll remove everything you want immediately.
Thank you. ^^

<COSA?!>

Quella che aveva urlato come se stesse cadendo da un precipizio di centinaia di metri ero io.
Sì, perchè l’ IDIOTA di mia cugina aveva organizzato quello che, in gergo giovine, si chiama "Appointment a four". .

[Potete pure non sopravvolare sul mio uso italianizzato dell’Inglese anche se, in effetti, tra i bimbi-minkia e truzzi dell’epoca (ad oggi adulti-minkia e sempre truzzi) andava di moda. . De gustibus, credo. =_=”
Ma non è di questo che stavamo discutendo.]

Come dicevo, la mia cara cugina era appena venuta fuori con una frase da shojo, ovvero: "Io devo partecipare a quest’uscita, lui [riferimento all’idiota. Se non vi ricordate chi è. . bhè, ndatevi a rileggervi le puntate precedenti. U_U] mi piace troppo, lo amo, morirei per lui. ." e altre cretinate da dedichette sul diario tipo -Vorrei essere una lacrima per nascere dai suoi occhi e morire sulle sue labbra- [si ringrazia l’amichetta del mio Otouto (fratello minore) per la gentile concessione all’uso di cotal frase. Arigatou gozaimashite. U_U].
Insomma, robetta da dementi.
Mai piaciute quelle cose, e difatti sul mio diario potevate trovare screenshot tratti da anime, ritagliati sapientemente da Topolino (ve l’ho mai detto che io ADORAVO Topolino? No? Bhè, adesso lo sapete! XD) o dalla guida dei programmi televisivi. XD

Da parte mia, a quell’uscita non volevo decisamente partecipare.
Erano passate già due settimane dalla pseudo-confessione che il cugino dell’IDIOTA (il biondino, ricordate? ^^) mi aveva propinato in Punta e no, non capite male, ve ne prego. .
Non era stato lui a dichiararsi, si era solo fatto messaggero della notizia più irritante della storia: io piacevo a suo cugino.
Dunque, per chi si fosse sintonizzato ora credo di dover spiegare la vicenda. . o forse no, andate a rileggere la prima puntata. U_U

[Insomma, son le 4 del mattino, ho la sveglia tra quattro ore, soffro d’insonnia e non ho voglia di scrivere. . Mi sembra una motivazione valida per eclissarmi dal dare ogni sorta di spiegazione, vero? XD]

E dunque adesso si era presentata mia cugina, tutta tronfia per l’aver organizzato una cosa simile, una dannata uscita a quattro con le due persone più urticanti del globo. . Ok, il biondino potevo sopportarlo, anche se l’istinto di prenderlo a sediate nella schiena rimaneva, ma l’ALTRO proprio no.
Ma si sa, il mio è un animo magnanimo; quindi, con la promessa da parte della mia carissima parente di una cena interamente pagata da lei e una settimana di commissioni varie (bhè, lei era motorizzata. U_U), accettai di buon cuore l’appuntamento/martirio, fissato per il Sabato successivo.

[Oh, suvvia.. Il mio animo non è solito farsi corrompere facilmente ma a quei tempi non ero forse una giovine fanciulla, ancora estranea agli insegnamenti di Kamina-Aniki e Ryohei-San della Stella Extreme?
Scusate il delirio. . Deve esser l’orario.]

Alla fin fine, dicevo, accettai a malincuore.
In fondo, se LUI si fosse messo con LEI, io non avrei più avuto problemi e sarei potuta andare al mare senza sentirmi imbarazzata.
Sì, perchè in effetti, nonostante il suo atteggiamento non fosse per nulla cambiato, io ERO imbarazzata e fuggivo ogni volta che lo vedevo, vergognandomi come una povera scema.
Forse già allora, se avessi avuto un po’ meno paura, avrei capito.
Chissà. . ^_^
Dal canto suo, lui mi guardava sorridendo e facendomi i soliti gesti simpatici (ironia, questa è sottile ironia), e quando mi vedeva fuggire mi seguiva perplesso con lo sguardo, per poi tornarsene a parlottare con gli amici, mantenendo un aria confusa.
Se vi state chiedendo come facessi a saperlo. . bhè, lo guardavo di nascosto. U_U
Ero una baby-guardona, questo è il mio vergognoso passato! XD
Le giornate si susseguivano tutte uguali: io che vado al mare con mia cugina, io che lo vedo, io che fuggo, io che vengo presa in giro dal dannato biondino.
Questa era la prassi alla quale il mio orgoglio d’allora (ben più sconfinato di adesso. . XD) doveva sottomettersi.
Ahahah. . A ripensarci era davvero divertente, forse. ^_^

E alla fine, venne il Sabato fatidico.
L’appuntamento era per le tre e mezzo quindi dovetti andare a casa della mia cara cuginetta innamorata alle 13:00 in punto, per "aiutarla nella scelta dei vestiti". . Come se io ne fossi mai stata in grado!
Appena arrivata sulla soglia di casa Nonna (che non è comunque mia nonna, preciso. . era la sua, ma io la chiamavo così da sempre; chiamavo così tutte le anziane del quartiere, a dir la verità. U_U) mi squadrò da capo a piedi come il suo solito e dopo il suo altrettanto solito sbuffo, mi fece strada verso la camera di quella malata d’amore, che non aveva neppure mangiato per la prova vestiti.
<Sai cara. . Avevo capito che il vostro era un appuntamento. .>
<Sì, Nonna. . Lo è.> sbuffando imbronciata perchè mi aveva ricordato l’uscita.
<E. . ti sei. . vestita così, bellina?>

La sua domanda non era poi così insensata visto che indossavo un paio di normalissimi Jeans, stivali (anfibi, credo. .) neri e felpa scura e un po’ grande con stampata un non-so-quale scritta anti-global/amo-il-mondo/abbasso-la-guerra. . Non che avessero poi tutto ‘sto significato, era solo la prima cosa che mi era capitata. .
Senza contare che non mi ero pettinata (bhè, me lo dimentico spesso anche adesso) e avevo gli occhiali ben tirati su. U_U
E ovviamente. . niente trucco, as usual.
(XD Dovrei smettere di darmi tutte queste arie da donna vissuta, non sono cambiata per nulla, dannazione!
Ed ecco la mia risposta pura e semplice:
<Nonna non credo ci sia un abbigliamento adatto all’occasione. . Neppure volevo uscire, oggi, mi ha costratta tua nipote.> imboronc-imbronc.
<Sì, ma almeno pettinarti. . E le lenti a contatto. . E una maglia un po’ più bellina. . saresti così carina se ti tenessi un po’. .>
Ed ecco che ricominciava con le solite lamentele. . Certe volte pensavo che lei e mamma si mettessero daccordo, magari la sera, al telefono, per poi ripetermi le stesse cose.
Un giorno lo chiederò ad entrambe. .

Alla fine, eclissando con uno smagliante sorriso la sua offerta di truccarmi e vestirmi, m’insediai in camera di mia cugina.
<Era l’ora che tu arrivassi!> tutta ansante per l’eccitazione dell’uscita <Aiutami a scegliere cosa mettere, dai!>
Lasciate che vi spieghi in che modo funzionava il mio "aiuto" con una semplice conversazione tipo:

Cugina: Questo ti piace?
Io: Sì.
Cugina: Bene, allora questo lo rimetto nell’armadio. E questo?
Io: Schifo. =_=
Cugina: Ok, questo è ok!

Ecco qui la spiegazione.
Devo dire che ero piuttosto utile. U_U

Mentre lei cadeva continuamente in paranoia perchè non trovava niente di adatto (tra la MAREA di vestiti che possedeva) alla situazione, io giocavo alla Play, canticchiando felicemente avvolta nel mio mondo, intenta ad ammirare la figheiraggine di Snake.

Il telefono.
Non quello di casa, quella era la suoneria del cellulare di lei, che smise subito di provarsi roba a casaccio (non posso credere che provasse così tanta roba con un qualche criterio, davvero. . °_°) e si fiondò a rispondere al telefono.
Dopo uno sguardo al nome sullo schermo, rispose con moine a profusione:
<Pronto?>
*Risposta dall’altro capo*
<Ohohoh. . Certo che me lo ricordo, alle 15 e trenta davanti al Duomo di Piazza Grande, vero?>
*Risposta*
<Ahahah! Sei troppo simpatico! Ma tanto l’autobus ci scende direttamente lì davanti, non disturbarti a venirmi a prendere, grazie. .>
*Risposta, stavolta più lunga*
<Ok, a doooopoo.> Mega sorriso a N (potenza di potenza di potenza?) denti.

Potevo benissimo capire chi aveva appena telefonato dall’espressione del suo viso ma chiesi comunque.
<Chi era?>
Senza motivo, la mia voce venne fuori con un tono irritato; all’epoca lo ricondussi a ben altri sentimenti.
<Uhuhuhuh! E chi credi che fosse? Lui! Lui mi ha telefonato!!>
Lo sguardo che le rivolsi era un misto di compassione per la sua condizione di "folle innamorata" (e lei sapeva essere particolarmente egoista e noiosa in Love-Mode, credetemi. .) e gelosia.
Sì, gelosia. . ma per cosa?
Non lo sapevo. . Di certo non per quello lì. Figuriamoci. .
<Ah. . Ne son felice. .>
Mi limitai a questa risposta mesta.
Tsk!
Massì, cosa vuoi che me ne importi se lui telefona a lei oppure no?
Certo che però. . Prima suo cugino mi dice che gli piaccio. . e poi se la fa con un’altra?
Poteva benissimo telefonare a me, no?
Ma in effetti, ricordai, nonostante babbo mi avesse regalato il cellulare di nonna (per il suo compleanno le avevamo regalato un modello più facile da usare) io non avevo dato il mio numero ne a lui ne al biondino.
Che diritto avevo di reclamare la sua attenzione?
E poi non vedevo proprio PERCHE’ volessi la sua attenzione, sinceramente.
Se l’idiota si fosse deciso a fidanzarsi con mia cugina, per me non sarebbe stata forse una liberazione?
Addio stupidi sguardi fissi e saluti idioti, e nascondini mentre lui si impegnava per cercarmi. .
Già. .
Mi venne in mente che avrei potuto almeno pettinarmi e indossare una maglietta più. . femminile, ecco.
Nel frattempo, sua Signoria "Felicità-in-persona" si era decisa sul guardaroba e aveva cominciato l’arduo rituale del "sacro trucco dell’accalappiamento del maschio umano".
Bhè, le sue intenzioni eran davvero serie.
E intanto io giochicchiavo ancora a MGS, persa nei miei pensieri testardi.

 

Anche se l’appuntamento era alle 15:30 in punto e nonostante fossimo pronte da tempo (IO ero davvero pronta da tempo, in effetti. .), arrivammo in ritardo.
-Una donna deve SEMPRE farsi aspettare- questa era la strana mentalità di mia cugina, che nonostante l’età sembrava davvero un’adulta.
Non era particolarmente bella ma ci sapeva fare con trucco e vestiario, questo devo ammetterlo.
L’esatto opposto mio e anche questo mi fece intristire non poco: ero sempre così poco femminile che quasi mi scambiavano per un maschio, nonostante i lunghi capelli (già, bei tempi quelli in cui potevo permettermeli! XD) che tenevo sempre raccolti.
Ma in fondo, non vedevo il motivo di preoccuparsi, stavo uscendo con le persone che più detestavo, no?

Già dal finestrino dell’autobus, che in quel momento costeggiava di lato la piazza in cui poi sarei dovute scendere, avevo lanciato un’occhiata verso il luogo dell’appuntamento e visto che entrambi eran la, seduti sugli scalini bianchi a ridere come idioti.
Scesi alla fermata, trovando mia cugina, anche lei appena arrivata.
[Bello avere un dannato motorino. . A me toccava ancora l’utobus! XD]
Loro non ci avevano ancora viste e quindi cominciammo a camminare verso il Duomo, lei tutta allegra e io, come sempre, imbronciata.
<Ehy, principesse!> ovviamente, il saluto apparteneva al biondino che proprio in quel momento ci agitava la manina, salutandoci ed invitandoci ad avvicinarci.
<Ci avete fatto aspettare un sacco, giuro che la prossima volta vi preleviamo da casa con la forza> questo era l’idiota.
Tsk.
Simpatico.
Ma lo ignorai.
Mi guardò, fingendo un atteggiamento da critico d’arte e poi:
<Ma certo, capisco. . Avete impiegato così tanto perchè TE (rivolto alla sottoscritta) dovevi metterti in ghingheri, eh?!>
Il tono era ironico, ovviamente.
Avvampai un po’ e quasi abbassai lo sguardo; perchè mai dovevo prendermela tanto per le sue solite battute idiote?
Decisi quindi di rispondere e rialzando il mento lo fissai, cercando poi di mantenere il solito tono pungente nonostante la delusione.
<Tsk. Non vedo perchè mai dovrei mettermi in ghingheri per uscire con voi. . anzi, CON TE! Idiota.>
Il tono risultò rabbioso, più che pungente.
Riuscii solo a creare il silenzio d’intorno e un sussurro scherzoso del biondino verso mia cugina.
<Eh. . ma cos’ha tua cugina oggi? Speriamo non si metta a tirar ciabatte a destra e manca!>
Lui mi guardava, sorpreso; ci volle ben poco perchè passasse ad un imperscrutabile sguardo glaciale, con il quale mi squadrò da capo a piedi.
Dovevo proprio sembrare piccina picciò a lui che era robusto di costituzione, mi superava di 25 centimetri in altezza ed era pure più grande di quattro anni.

[Non che tutto questo sia poi cambiato, comunque. . =__=”]

E io mi sentivo confusa, vestita come una scema e delusa; davvero un bell’inizio, non c’era che dire!
In silenzio, lui scivolò a fianco di mia cugina e con un sorriso da deficente le prese il braccio e la spinse avanti con lui: <Andiamo, dai. . Facciamo un giro?>
Io invece me ne rimasi dietro di loro, al mio fianco il biondino.
I due davanti parlottavano con più confidenza di quanto immaginassi e io, imbarazzata dalla situazione e dalla reazione precedente, non potevo che ascoltarli, imbronciata.
<Allora? Hai pensato a quello che ti ho detto un po’ di tempo fa?>
La voce del biondino mi fece perdere il filo del discorso che si stava protraendo davanti.
<Uh? A cosa ti riferisci?>
<Aaahh. . [sospiro rabbioso forse? Non saprei come esprimerlo, in effetti. .]. . Dannazione. . Sei una stupida! Mi riferisco a lui!> indicando il ragazzo davanti a noi <Non ti ho forse detto che gli piaci? E io che pensavo fuggissi via ogni volta perchè stavi pensando seriamente ad una risposta.>
<I-Io non stavo fuggendo!>
Quella brillante battuta fu l’unica che mi venne fuori, sul momento.

[Potrei scrivere un libro, con tutte le frasi brillanti che mi vengono. . =_=”]

Una risposta. . ma a cosa?
Forse qualcuno mi aveva chiesto qualcosa? E come potevo sapere che non mi stessero prendendo in giro? E perchè proprio io poi, con tutte le ragazze che gravitavano intorno all’idiota? Non sono bella, o alta, o femminile. . A scuola me la cavavo ma non eccellevo, nello sport nulla di che. . Niente di speciale. Solo io. la persona più normale e "nella media" che esista e quindi. . perchè devo piacergli proprio IO?
Non mi piace, lui non mi piace affatto.
Ma allora perchè reagisco così quando lo vedo o quando mi parla o quando mi guarda?
Aaaah! Quanto mi urta quando mi guarda fisso!

[Ahahah! Vorrei tanto tornare a quei tempi! XD
Era davvero divertente! *_*]

<E poi. .> ripresi <E poi non ho bisogno di pensare a nessuna risposta! Nessuno mi ha chiesto niente e sai bene che lui non mi è mai piaciuto.>
<Sì, lo so ma comunque. . Oh bhè, lasciamo perdere, lo vedrai da sola.> sorrisino <Non voglio certo rovinarti la sorpresa, principessina psicopatica!> sorrisino sornione.
Gli rifilai una gomitata che non raggiunse lo scopo; poi ripensai a quello che aveva appena detto.
<C-cos. .>
<Ah> esclamò bloccando il mio tentativo di frase e alzando poi la voce <Andiamo a mangiare qualcosa, gente?> aveva sviato il discorso. Era più abile del previsto.

Andammo a mangiare un panino in Piazza Attias.
Il biondo si offrì gentilmente di pagare anche la mia parte ma io rifiutai, rifilando un biglietto da 5mila lire al ragazzo del bar prima ancora che l’altro potesse metter mano al portafoglio.
Il resto del pomeriggio passò non troppo in fretta (per niente!) e lo schema di gioco era sempre del tipo 2-2-e basta.
Nel senso che io e il biondo stavamo dietro, l’idiota patentato e cugina innamorata davanti a parlottare amabilmente.
Un paio di volte lui mi rivolse la parola e io quasi lo ignorai, tornando a parlare ad un sorridente cugino che, a detta sua, si divertiva un mondo.
Bhè, buon per lui; per me la giornata era stata infernale.

Con somma gioia, venne il tempo di riprendere l’autobus.
<Io accompagno tua cugina al motorino, visto che si è fatto buio!> questo era il biondo, sorridente come non mai. Dove lo vedeva poi il buio. .? Eravamo in pieno giorno.
Lo salutai con un cenno, poi mi volta per andare alla fermata.
<Dove hai intenzione di andare, idiota?>
Quello che aveva parlato con un tono tanto tranquillo era lui, ovvio.
Perchè mai non era andato verso casa, visto che abitava a tre passi?
Aveva ancora voglia di rompere? Come se la giornata non fosse già stata pessima.
<A casa, idiota.> marcai sull’ultima parola.
<Ti accompagno io in moto.> cercando di prendermi il braccio per trascinarmi verso la moto.
Ma mi scansai.
Col cavolo che mi facevo accompagnare da lui, mi innervosiva troppo e la mia sopportazione era al limite.
<No grazie, preferisco l’autobus. E’ ancora giorno e non mi dispiace troppo farmi due passi dalla fermata a casa mia, dopo!> imbronciata.

[Perchè in effetti, a quei tempi, c’era una sola fermata per quell’autobus nel mio quartiere e non era esattamente vicinissima a casa mia.]

<Come ti pare, te l’avevo detto solo per esser gentile. Non che me ne freghi troppo.> dal tono sembrava lo pensasse davvero. Avevo ragione, mi stavano prendendo in giro. Questo mi fece irritare ancora di più e l’imbarazzo cedette il posto alla rabbia.
<Sai quanto frega a me, cretino? Vattene a casa, ti ho sopportato anche troppo per oggi!>
Sorrise malizioso.
<Questo presuppone che tu voglia vedermi anche domani?> ironico.
<Non mettermi in bocca parole che non ho detto, idiota. Voglio solo dire che oggi ne ho avuto abbastanza! Non intendo più partecipare a queste uscite cretine che servono solo a far divertire voi due, ricordatelo!>
Lui rise, quasi divertito; io gli rivolsi le spalle, andandomene verso la fermata.
<Ce la farò, vedrai!> mi salutò alzando la voce perchè lo sentissi, come uno scemo davanti alla fermata, ridendo convinto.

Alla fermata, trovai una vecchia amica.
In realtà non andavamo molto daccordo, nonostante ci conoscessimo da sempre e frequentassimo lo stesso stabilimento balneare.
<Ehilà, Jess!>
Agitai la mano, per salutarla <Ehilà. .>
<Ti vedo un po’ giù. . Cosa hai fatto? Di nuovo il biondino che ti ronza intorno?>
Ormai l’avevano notato tutti; quello che non sapevano era che avevano totalmente frainteso la situazione.
<Guarda che ti sbagli. . Quante volte devo dirtelo che non è come sembra?>
<Sì, sì. . Come no. Non mi racconti mai nulla. . e pensare che io ti racconto tutto quello che faccio.> sorriso malizioso.
Ero annoiata e irritata. . Ci mancava solo lei!
<Non certo perchè te lo chiedo. Anzi, potresti benissimo evitarlo, credimi. .>
<Non troverai mai un fidanzato facendo così.>
<Non ho il minimo interesse nel trovarlo, lo sai.>
<Uhuhuhuh. . Un giorno lo sentirai, l’interesse. .> mi trattava come una bimba delle elementari, ecco uno dei motivi per i quali non andavamo daccordo; ero anche più grande di lei, dannazione! <E a proposito di fidanzati! Chi era il ragazzo che ti ha lasciato poco distante dalla fermata? Furbetta. . Altro che disinteresse verso l’altro sesso. .>
-E come sempre capisce quello che le pare. .- pensai
<Non farmi domande di cui sai già la risposta, lo conosci meglio di me, se non sbaglio; ogni giorno lo incontri davanti all’entrata dei bagni [stabilimento balneare] e stai ad ore a parlarci, no?>
<Vero. Te ne sei accorta? Mi piacicchia parecchio, in effetti!>
<Vorrei sapere se esiste qualcuno che non ti piaccia, a questo mondo. .>
<Ma lui è diverso. Lui mi piace sul serio.>
<L’hai detto anche di quello con i capelli arancioni come un Solero, un mese fa.>
<Ti assicuro che questo è diverso. E poi non capisco perchè ti accanisci così, sinceramente. .>
<Eh?>
<Quella faccia imbronciata, quel tono scontroso. . Piace a te?>
Avvampai, senza motivo.
<C-c-cosa? L-lui? No, ma certo che no!> poi ritrovando le parole <Ma sei scema?>
<Bhè, ho visto che ti cerca sempre quando siamo al mare. . Più di una volta mi ha chisto dov’eri, sai? E poi oggi vi ho visti insieme e pensavo. .>
<No, no, no. . Hai frainteso come al tuo solito credimi. . > la interruppi; ero imbarazzata ma sperai non se ne accorgesse <Io non lo sopporto quello e anzi, sai cosa ti dico? Se ti piace tanto tientelo pure, a me non interessa affatto! La prossima volta esci te con lui, io mi tengo volentieri indietro, te l’ho detto!>
Ero agitata, tanto che gesticolavo in maniera impressionante.
Lei rise, e parlammo ancora un po’ prima di giungere alla nostra fermata.

<Bene, io vado da questa parte. .>
<Uh.> annuii <A domani, al mare!>
<Sì. .> fece per voltarsi >Ah! Quello che hai detto prima, circa il tenermelo. .>
La guardai con fare interrogativo.
<Sì, mi riferisco a LUI.. >
<Ah. .>
<Non ti interessa, giusto? Quini posso prendermelo io!>
La guardai, inebetita. Cosa? Io. . Lei non stava affatto scherzando e conoscevo bene la sua fama di "predatrice". . Se voleva un fidanzato, lo otteneva.
Lei e. . lui. .
C’era qualcosa che stonava. .
<S-Sì. . certo. . che sì. . > risposi, per niente convinta, arrossendo.
Per cosa? Non era possibile che potesse piacermi e allora. . perchè non volevo che lei ci provasse spudoratamente con lui?
<Ok! Te l’ho chiesto per proforma ma sappi che ci avrei provato comunque. A domani, allora!>
La guardai allontanarsi dalla parte opposta a casa mia, pensando a ciò che mi aveva appena detto.
Lei e lui.
No.
Non volevo proprio pensarci, in verità.
Rimasi lì, a guardare il vuoto, ancora per un po’, poi ebbi un lampo.
Ma certo. . Non volevo che loro due si frequentassero perchè lui piaceva a mia cugina!
Come avevo fatto a non pensarci prima, era talmente ovvio. .

*Quindi posso prendermelo io!*

-Tsk!
Ma figurati se ti vuole!-

Misi a tacere i pensieri che affermavano il contrario, non volevo sapere più nulla.
E m’incamminai verso casa, convincendomi che fosse quello il motivo di tanta gelosia.

 


 

ECCOCI QUI! U^U

Alla fin fine son riuscita a postare quello che ho scritto più di due mesi fa. U_U

OVVIAMENTE non ho riletto nulla, quindi ci saranno un sacco di errori (XD) ma. . ENJOY. U_U