E dunque rieccoci con la storia più seguita degli ultimi tempi!
Ogni giorno debbo destreggiarmi tra migliaia di miliardi di lettere che richiedono la messa in onda dello spettacolo, ma come ben sapete non ho poi così tanto tempo libero, quindi ho impiegato un (BEL) po’ prima di concludere il niu ciapter.
Ok, sto scherzando! XD
 
Che dire?
Rileggendo i vecchi capitoli, mi son resa conto che sono orridi: non tanto per ciò che vi è scritto che, ahimè, rappresenta la quasi reale situazione di allora, quanto per la sintassi (nessun punto e virgola, ad esempio) e la poca cura ortografica.
Bhà! Spero di aver fatto meglio, stavolta! XD
Scusate.
<inchino>
 

 

Non era passata neanche una settimana e già le uscite si fecero più frequenti.

Ben inteso: non che IO volessi uscire con LUI, proprio non mi interessava; ma vedere mia cugina il giorno successivo all’appuntamento, in quello stato simbiontico col cellulare, avrebbe fatto paura a tutti, no?
Bhè, a me sì.
Da brava anima gentile e magnanima, decisi quindi di darmi da fare per far sì che la sua meravigliosa "lav storii" potesse progredire a passo spedito verso la realizzazione; in questo modo avrei ottenuto anche diversi benefici personali, tra cui il non vedere più quel dannato cretino che, ostinato, continuava a fissarmi con quello sguardo da ebete.
Dei, quanto urtava la mia già allora precaria pazienza!

Circa i sentimenti di odio nei confronti della vecchia amica incontrata pochi giorni prima sull’autobus, li riposi ben bene in fondo alla memoria, esibendo uno splendido sorrisone a mille denti allorchè mi toccò vederla qualche giorno dopo, all’ingresso dei bagni.
<Uh?> esclamai ironica e non senza una certa cattiveria di fondo, a me non familiare <Ma come? Non l’hai ancora fatto tuo?>
Lo sguardo che mi rivolse fu più esaustivo di mille parole: no, non l’aveva fatto suo.
<Oh, un vero peccato.. Pensare che ti piaceva così tanto, eh..?> sibilai.
Davvero.. quella persona, la me stessa che stava parlando con un tono così canzonatorio, non aveva un granchè a che fare con me.
Nonostante la mia irruenza e il mio solito atteggiamento aggressivo, ero davvero una persona che si faceva i benemeriti affari propri, per nulla interessata ai pettegolezzi o agli affari altrui.. e allora perchè mi stavo divertendo così tanto nel ferirla?
Ferirla.. Ammesso che fosse davvero innamorata cosa che, conoscendo il tipo, era davvero improbabile.
<Bhà, che posso dirti cara la mia bambina..> se ne venne fuori subito, con la sua solita arroganza ed altezzosità <.. non tutti apprezzano le mie doti e chi non le apprezza non merita il mio amore.>
Una frase dannatamente irritante, o almeno così l’interpetai nello slancio pseudo-teatrale del momento.
Le sue doti.. Vi era un gran vociare allora circa le fantomatiche doti nascoste, ma essendo la solita bambina ingenuotta e manesca potevo soltanto far finta di niente, davvero non interessata alla narrazione delle sue gesta "eroiche"; la salutai quindi con un cenno minimo del capo mormorando un "Ci vediamo", andando poi a mostrare la tessera dell’abbonamento alla tizia che obliterava i biglietti d’ingresso.

Lui era, ovviamente, al posto che occupava ultimamente: le scale che conducevano in terrazza, poco distanti dalla mia cabina.

E davvero strano a dirsi (ma anche no), mia cugina era con lui.
Strano: di solito partivamo di casa insieme, io in autobus e lei in motorino, visto che mia madre aveva ancora paura che mi perdessi inesorabilmente per strada o che avessi bisogno di una balia.
Bhè, posso dire con discreta certezza che negli ultimi tempi la scema innamorata non sapeva tener a bada se stessa, figurarsi la sottoscritta.
Ad ogni modo, mascherando come sempre l’irritazione crescente, andai verso di loro, giusto perchè mi dava fastidio vederli così socievolmente impegnati a parlottare.
<Ehilà.> mi feci avanti <cosa fate di bello?> per poi aggiungere <Credevo non saresti venuta, visto che non mi hai telefonato.> all’indirizzo della parente.
<Non ho soldi nel cellulare> rispose lei, e a me toccò pure crederci, tanto per evitare discussioni.
<Bhà, avresti potuto venirmelo a dire a casa, visto che ci separano solamente 100 lunghissimi metri.. ma vabbhè, mamma mi ha fatta venire comunque.>
<Lo vedo.> e il tono usato fu tutt’altro che piacevole. Direi che un paio di mazzate non le avrebbero fatto certo male, ma in fondo sono un tipo civile, io.
Finsi indifferenza, lanciai un’occhiata allo scemo in muto ascolto, e mi avviai verso la cabina per indossare il costumino nuovo fiammante.

Ora, solitamente non amo fare shopping (proprio per questo ho tutt’ora gli stessi costumini di dieci anni fa, anche se ammetto che non mi entran più neanche a pregare in aramaico e greco antico… Potrei provare con l’hindi, la prossima volta.) ma negli ultimi tempi ero impazzita. Seriamente.
Avevo comprato un paio di gonnelle rasenti le ginocchia nonostante: a) l’impiccio di non poter fare determinate cose (i miei genitori mi avevan spiegato che far vedere le proprie mutande alla mia età non era esattamente carino, e quindi addio a corse, lotte senza quartiere e giochi coi bambini al parco) e b) l’aria vagamente loli che emanavo di natura, che mi faceva apparire un’arzilla bimbetta di otto anni anche con indosso capi da "adulta".
Fu poi la volta di un paio di magliette che definire femminili sarebbe un eufemismo e un nuovo costume, appunto.
Adieu fiorellini e fiocchini: questo era un costume serio dannazione!
Viola scuro, privo di motivi o fronzoli e pure sgambato; orribile, mi vergognavo come una ladra ad indossarlo.
Ma ormai l’acquisto era stato fatto, quindi tanto valeva provarlo.. e lo provai, certo!
Nulla poteva convincermi meglio del continuo pensare alla cifra spesa per un paio di mutande ed un reggiseno. Taccagna!
Inutile comunque dire che mi ero premunita comprando un pareo lunghiccio in tinta, tanto per non sfasare completamente il mio solito abbigliamento marino, che non lasciava scoperto nemmanco mezzo centimetro di pelle.

Come già mi aspettavo, i commenti del biondo nel frattempo giunto furono tutt’altro che lusinghieri: mi prese in giro senza ritegno per una buona oretta; quando poi si stufò, passò alle lamentele sul fatto che l’estate stava finendo, sul non aver voglia di andare a scuola. sul frinire disturbante delle cicale ed altre cose interessantissime, per poi chiedermi il motivo di un acquisto così fuori dai miei soliti canoni, visto l’approssimarsi della stagione balneare.
Ci pensai un po’ su.
C’è da dire che non lo sapevo bene neppure io, quindi come potevo rispondere?
Con un "l’ha comprato mamma in saldo", che fa sempre effetto?
Non sarebbe stata la verità, visto che avevo passato ore a scegliere il tutto, quindi rinunciai all’idea; oltretutto, era una scusa talmente ridicola che nessuno vi avrebbe creduto.
E dunque?
Mentre pensavo, il tempo passava; solo nei libri, o negli anime passano intere pagine senza che l lancette dell’orologio si smuovino di un millimetro.
<Bhè? La principessina ha riscoperto il suo lato femminile tutto d’un colpo?> e giù risate.
<Idiota che non sei altro, l’ho comprato solo per caso, visto che costava poco…>
Non era vero; era costato un sacco di allora lire, ma era inutile starlo a dire e non vedevo motivazioni per continuare il discorso: venne in mio aiuto proprio la persona che meno di tutte avrei voluto facesse una cosa simile.
<In ogni caso è libera di comprarsi un po’ quello che vuole.> lieve pausa <Carino, il costume nuovo. Non troppo adatto a te, comunque; anzi, direi che su di te non sta affatto bene.>
Spiazzata: non sapevo se sentirmi lieta d’esser stata salvata dall’inevitabile terzo grado dell’altro, oppure se sentirmi offesa dalle sue considerazioni in merito al costume, costato fatica (sapete quando impiegai da casa mia al centro città a piedi? °_° Non farò mai più una cosa simile, assolutamente!), soldi e tempo.

Decisi per la seconda.

<Cosa vorresti dire, idiota?> ero arrabbiata. Tanto.
Avevo messo così tanta cura nella scelta, e quello scemo osava pure dirmi che il costume mi stava da schifo?
<Voglio dire che il costume è carino, ma a te non sta bene. Affatto.> era serio, questo potevo vederlo anch’io.
Come sarebbe?
Non aveva forse detto che gli piacevo?
Non avrebbe dovuto dirmi che sì, stavo benissimo e "oddea, che figherrima che sei con quello indosso"?
Sì! Avrebbe dovuto, dannazione!
<Se è così che la pensi, vorrà dire che toglierò la mia ORRIDA figura dal tuo campo visivo, brutto cretino privo d’intelligenza!> la vocetta acuta e starnazzante uscì contro la mia volontà; vergognandomi sia per quella che per la situazione e la micro-senata, me ne andai in sala giochi a schiarirmi le idee, sperando di sbollire la rabbia che mi provocava degli occhietti lucidi da nausea.
Ma neppure giocando rischiarai il mio umore.
Come aveva osato?
E pensare che ero andata a comprare tutta quella inutile roba femmineamente nauseabonda, quelle stupide gonnelle orribili, solo per…
Già, per cosa?
Non certo per me, odiavo quel genere di abbigliamento.
E quindi?
Possibile che lo avessi fatto per… quello?!
Per.. LUI?!
Impossibile! Non era assolutamente possibile, io quello lo odiavo!
Mi dice che gli piaccio, fa tutte quelle sviolinate con un’espressione talmente seria da sembrare quasi stupida e poi.. parlotta con la stupida della cuginetta gelosa e mi viene a dire che faccio pure schifo?
Alla faccia della coerenza!

Ad un tratto tornai alla realtà, riemergendo dalla marea di discorsi mentali che mi affollavano la testa; lo schermo lampeggiava numeri, e mi resi conto che non solo avevo perso, ma anche che avevo distrutto la mia limitata riserva di monete da 500 lire e solo al sesto schema, quello degli omini verdi pianticchiosi.
Gran bella giornata del cavolo!
Tirai un calcio alla macchinetta famelica, che ovviamente incassò il colpo restituendomi un discreto dolore al piede destro.
<Urgh! Dannata macchina del cavolo… Tsk.. Ahi, che male…>
Ancora dolorante, non mi accorsi che qualcuno, alle mie spalle, se la stava prendendo comoda ridendosela sotto i baffi.
<Ero giusto venuto per dirti un paio di parole, ma vedo che sei già stata punita per la tua scarsa gentilezza nei miei confronti…>
Ovvio. Sapevo che sarebbe venuto, quel brutto demente!
Sapevo anche cosa avrebbe detto, era diventato fin troppo prevedibile, ed avevo persino intuito che se ne sarebbe rimasto a guardarmi giocare senza dire una parola. Era così tipicamente suo…
<Fottiti, imbecille!> Bhè capitemi, non era certo il momento ideale per sfoggiare la gentilezza di una fanciullina. Non che io ne abbia mai avuta molta, comunque.
Lui si mise a ridere e la cosa urtò quanto basta il mio sistema nervoso; ho già accennato alla mia precaria pazienza?
<Posso sapere che diamine vuoi o devi continuare a prender in giro la sottoscritta? Mai provato a dedicarti a cose più interessanti che infastidire il prossimo?>
<No, mai. Proverò, un giorno.>

Lo odiavo, l’avrei volentieri visto implorare pietà ai miei piedi. Peccato che le mie fantasie non si avverassero mai.
<In ogni caso…> continuò, con indiffirenza <…sono venuto solo su richiesta di tua cugina, non pensare chissà che altro.>
Me ne rimasi zitta. Ero un po’ delusa, lo ammetto. Ma solo un po’, eh!
<Cosa vuole quella, che non è in grado di dire da sola?> sbottai, guardando con fare distratto la macchinetta spenna-poveri davanti a me.
<Niente di che, solo chiederti se domani pomeriggio sei libera.>
Mi stava prendendo in giro? Ancora?
<Forse, e dico forse, non l’hai notato, ma siamo in PIENE vacanze estive. Credi forse che io abbia molte altre cose da fare, oltre a starmene in sala giochi a buttar via i soldi raccimolati grazie ai digiuni scolastici?> servirebbe una specie di emoticon che esprima la sottile ironia, l’ho sempre detto io.
<Bene, lo prendo per un sì, ovviamente! Allora a domani!>
<Co-Cos.. Eh?!>
Senza neanche un saluto, e prima ancora che potessi replicare, il cretino era già andato per altri lidi.
Mi guardai d’intornò, mi sentii arrossare il viso.
Forse, e ripeto forse, iniziavo a provare qualcosa.
<Al massimo simpatia, nient’altro di certo!> esclamai ad alta voce, guardando la strada verso la quale era appena fuggito.

 

<Da quanto tempo stai confabulando con quello?>
Era dal pomeriggio che quella domanda frullava nella mia testa, e non capivo proprio come mia cugina, la gelosia fatta persona, avesse potuto usare l’idiota anche solo per consegnarmi un simile messaggio, rischiando quindi di lasciarci soli; non che io vedessi chissà cosa in un gesto simile, ben inteso. Era solo strano pensando alla mia parente.
Quella sera ero rimasta a cena dalla cugina, tanto per non rovinarmi la serata baby-sitterando il fratello minore pestifero, e in quel momento stavamo ancora cenando nel micro-giardino, in compagnia di Gnappetta, la tartaruga mezza morta di sonno che andava in letargo per 11 mesi (e mezzo) l’anno, e che adesso arrancava di mala voglia lungo il piccolo vialetto di ciottoli bianchi.
<Non so di cosa tu stia parlando.> biascicò l’altra, addentando la fetta di carne fumante.
<Non ho voglia di venire presa in giro persino da te, quindi evita e sputa il rospo.>
Mi guardò sorpresa, la forchetta ancora in bocca.
<Non so DAVVERO di cosa tu stia parlando.>
era leggermente alterata, così capii che non sapeva niente.
E quindi?
Come prendere l’invito per l’indomani pomeriggio di QUEL TIZIO?
Accettare e rischiare di ferire la cugina ebete, che stava massacrando una inerme forchetta?
Non accettare e passare sopra ai miei ancora immaturi sentimenti di simpatia?

Atavico dilemma!
Si preannunciava una lunga notte insonne, insomma.


Uff, e anche questa è fatta! XD
In realtà il capitolo sarebbe dovuto esser mooooolto più lungo, ma il tempo è quello che è, quindi l’ho tagliato senza pietà. U^U
Bhà, scriverò di più next time…

Grazie per aver seguito la storia fino ad adesso, ammesso che qualcuno ancora segua la storia! XD
(Speriam di non aver fatto errori di battitura/sintattici/altro, almeno stavolta. =_=)

Y.

Happy New Year!

1 gennaio 2010

 
Come detto nel titolo..
 
 
 
 
 

Kusuda-kun daisuki!

1 gennaio 2010

 
Bhè, il titolo non ci combina un tubo nulla col post, come sempre. U_U
 
E sinceramente non saprei neppure dire cosa diamine scrivo a che fare: sono le sette, è il primo dell’anno e dovrei dormire, ergo il mio battere sulla tastiera è inutile, oltre che fastidioso per chi sta dormendo in stanza (..che no, non è un figherrimo vecchione; è mio fratello. U^U).
 
BTW, dopo secoli che Mikiko-chan non si faceva sentire, mi ha inviato una mail di augurio e mi ha addirittura chiesto l’indirizzo. °°
Spero di cuore che non venga in Italia, al momento non saprei proprio dove ospitarla; forse avrei dovuto avvisarla, prima di darle l’indirizzo..
Ho poi finalmente re-incontrato (nelle mie luuunghe notti insonni su MSN) Tomoyo-chan, che vivendo in Perù ha orari ben diversi dai miei; un vero peccato, abbiamo molte ose in comune, oltre al vedere Yaoi ovunque.
 
[A proposito di Yaoi: tra Kusuda, Sogabe e Zaitsu.. chi diamine è l’attivo? °°
Forse Kusuda?
Nah, lo vedo meglio come passivo.. Magari non totale, ma come attivo proprio no. U_U
E se facessimo una SogabeXKusudaXZaitsu?
Ok, questo threesome è orripilante, mette i brividi. °°
ABOLITO yaoi in riferimento ad "Hatsukoi Limited"! XD]
 
Indipendentemente dallo sclero assolutamente fangirlistico e vergognosamente insensato, ho passato un buon "ultimo-giorno-dell’anno": vista la Tsun!nipote tutta la serata (Benchè malata è stata sveglia davvero tanto, povera pandora della zia. ;___;), rischiato lo scavicchiamento di un occhio (Mai mettere oggetti contundeti in mano a pandorina.. MAI! °°), mangiato pappardelle ai funghi, giocato alla Wii, fatto due chiacchiere e risate coi cognati.
Direi perfetto, non avrei potuto chiedere di meglio.
Peccato esser stata battuta per l’ennesima volta a tennis ma vabbhè, non si può avere tutto.
 
Sono stata sommersa dagli auguri (ringraziamento a tutti) e mi ha fatto piacere leggere buone nuove dal cugino in Angleterre, che non vedo da qualche mese, e dalla bandaccia del SEI; so bene che la telefonata è opera del baka-inu-multi-milionario! XD
Thank you!
Ah, anche il gamberetto d’acquario si è ricordata gli auguri, stavolta! X°D
 
Insomma ottima giornata; partita male stamane, perchè si sa che il lavorare non giova alla salute (XD), ma terminata in maniera impeccabile.
 
Null’altro da scrivere se non che KUSUDA-KUN È UN FIGHERRIMO! XD
Frega nulla se è basso, con le gambe corte, l’espressione a maniaco e la faccia da Kappa. U^U
(E approvo anche Takei-Senpai, forse solo perchè è capitano del club di nuoto, kana..)
 
 
 
See ya!